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domenica 22 marzo 2020

Promesse del Santo Rosario



1. Coloro che mi serviranno con costanza recitando il Rosario riceveranno qualche grazia speciale.

2. A tutti quelli che reciteranno con devozione il mio Rosario prometto la mia protezione speciale e grandi grazie.

3. Il Rosario sarà un'arma potentissima contro l'inferno, eliminerà i vizi, libererà dal peccato, distruggerà le eresie.

4. Farà rifiorire le virtù e le opere sante, otterrà alle anime abbondantissime misericordie da Dio; trarrà i cuori degli uomini dal vano amore del mondo all'amore di Dio e li eleverà al desiderio delle cose eterne. Oh! quante anime si santificheranno con questo mezzo!

5. L'anima che si affida a me col Rosario non perirà.

6. Chiunque reciterà il Rosario con devozione con la meditazione dei misteri non sarà oppresso da disgrazie, non sperimenterà l'ira di Dio, non morirà di morte improvvisa, ma si convertirà se peccatore; se invece giusto, persevererà in grazia e sarà giudicato degno della vita eterna.

7. I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti.

8. Voglio che coloro che recitano il mio Rosario abbiano in vita e in morte la luce e la pienezza delle grazie; partecipino in vita e in morte dei meriti dei beati.

9. Libero ogni giorno dal purgatorio le anime devote del mio Rosario.

10. I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in cielo.

11. Qualunque cosa chiederai col Rosario la otterrai.

12. Soccorrerò in ogni loro necessità coloro che diffonderanno il mio Rosario.

13. Ho ottenuto da mio Figlio che gli iscritti alla Confraternita del Rosario possano avere per confratelli in vita e in morte tutti i santi del cielo.

14. Coloro che recitano il mio Rosario sono miei figli e fratelli di Gesù Cristo, mio unigenito.

15. La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.

Benedizioni del Rosario: (Magistero dei papi)

1) I peccatori ottengono il perdono.
2) Le anime assetate sono saziate.
3) Coloro che sono legati vedono infrante le loro catene.
4) Coloro che piangono trovano gioia.
5) Coloro che sono tentati trovano pace.
6) I bisognosi ricevono aiuto.
7) I religiosi sono riformati.
8) Gli ignoranti sono istruiti.
9) I vivi vincono il declino spirituale.
10) I morti hanno le loro pene alleviate per via dei suffragi.

Benefici del Rosario: (San Luigi Maria Grignion de Montfort)

1) Ci eleva insensibilmente alla perfetta conoscenza di Gesù Cristo.
2) Purifica le anime nostre dal peccato.
3) Ci rende vittoriosi su tutti i nostri nemici.
4) Ci facilita la pratica delle virtù.
5) Ci infiamma d’amore per Gesù.
6) Ci arricchisce di grazie e di meriti.
7) Ci fornisce i mezzi per pagare a Dio e agli uomini tutti i nostri debiti e infine ci ottiene ogni sorta di grazie.

giovedì 17 novembre 2016

Giocare a fare lo scolaro






TEMA DI ORDINE GENERALE
Fritjof Capra (La rete della vita, Rizzoli, Milano 1997) afferma: «Tutti gli organismi macroscopici, compresi noi stessi, sono prove viventi del fatto che le pratiche distruttive a lungo andare falliscono. Alla fine gli aggressori distruggono sempre se stessi, lasciando il posto ad altri individui che sanno come cooperare e progredire. La vita non è quindi solo una lotta di competizione, ma anche un trionfo di cooperazione e creatività. Di fatto, dalla creazione delle prime cellule nucleate, l’evoluzione ha proceduto attraverso accordi di cooperazione e di coevoluzione sempre più intricati».
Il candidato interpreti questa affermazione alla luce dei suoi studi e delle sue esperienze di vita.
Svolgimento
La guerra. Sappiamo le bestialità a cui conduce. Eppure ogni giorno ci alziamo ed iniziamo una guerra con la moka, col collega di lavoro, con la suocera.
L’ira. Potrebbe essere causa, che appunto genera questo bisogno di lottare.
La lotta. Insomma, non sappiamo perché ma abbiamo bisogno di scontri per sopravvivere. Anche il matrimonio, ai più, potrebbe sembrare uno scontro per chi lava i piatti o una lotta per chi è più desiderabile sotto le lenzuola.
Sappiamo anche che San Paolo si dilettava nel pugilato e vedeva la vita come un impegno concreto a quella lotta quotidiana per procurarsi il pane, tanto da affermare: “E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuol lavorare, neppure mangi” (cfr. 2Ts 3,10).
Quindi se diamo un ipotesi X, la vita potrebbe sembrare un continuo scontro di forze che lottano per sopravvivere.
La pace. Sembrerebbe un qualcosa di cui siamo continuamente alla ricerca. Eppure ogni giorno sappiamo sperimentare quella pace del nostro mondo occidentalizzato, e laicamente parlando, siamo privi di gratitudine sia a noi stessi, per le suddette continue battaglie psicologiche, sia ai nostri antenati che hanno dato la vita per la pace, per come trattiamo profughi, poveri ed anche la vivibilità del nostro pianeta.
L’amore. Un arcano pare, un tabù. Ma cos’è questo “amore”? Io devo ancora chiarire il concetto ai miei neuroni, impegnati ora come ora a lottare per mantenere in vita tutte le funzioni principali per la mia deambulazione quotidiana.
L’unione. Non ho detto mica una brutta parola? Se la nascita di una nuova creatura è un qualcosa di meraviglioso nell’immaginario collettivo, mi dite come farla senza unione? Ah è possibile giusto! Sarò bigotto allora… boh?
Sappiamo però contrariamente (sembrerebbe erroneamente a quanto affermato da San Paolo) che “Egli scava un pozzo profondo e [il malvagio] cade nella fossa che ha fatto” (cfr. Sal 7,16)
Quindi l’ipotesi Y dovrebbe somigliare ad un qualcosa tipo “chi aggredisce è maledetto!”
Una cosa è possibile: è il nostro inconscio che ci suggerisce di essere sempre pronti a sguainare una spada.
Capiamo quindi “di non aver capito niente”.
Possiamo pensare che quei noiosi volumi di storia letti dalla polvere, giustamente, non ci illustrano che un’antichità piena di sanguinosa lotta per il potere o territorio o diritti, da cui ereditiamo un presente, in cui ci mancavano solo persone che vogliono ribaltare il concetto di famiglia, riducendola a qualcosa di asessuato.
Forse ora possiamo apprezzare il fatto che è un dono andare d’accordo con la moka, sopportare il collega e avvitare (rido!) bene la suocera.
E allora la differenza tra le ipotesi Z a cosa corrisponde?
Forse che la vita è un “amore”? “Amore” è vita?
“Questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando che vi amiate gli uni gli altri.” (cfr Gv 15, 12-17)

venerdì 22 luglio 2016

Supplica alla Regina della Pace



Maria, Regina della Pace, amaci intensamente, ora più che mai ne abbiamo bisogno, La terra che tu stessa hai conosciuto è piena di tristezze. Proteggi coloro che, turbati dalle difficoltà. O avviliti dalla sofferenza, sono presi da sfiducia e da disperazione. A coloro, a cui tutto va male, dona conforto; suscita in loro la nostalgia di Dio e la fede nel suo infinito potere di soccorso. Ama coloro che non sanno farsi amare e che la gente non ama più. Consola coloro, acui la morte  o l’incomprensione ha strappato gli ultimi amici e si sentono terribilmente soli.
Abbi pietà delle mamme che piangono i loro figli perduti, ribelli e infelici. Abbi pietà dei genitori che non hanno ancora lavoro e sono nell’impossibilità di dare ai loro bambini pane abbondante e istruzione. Che la loro umiliazione non li abbatta. Dona loro coraggio e tenacia nel riprendere giorno per giorno la propria avventura, nell’attesa di tempi migliori.
Maria, Regina della Pace, madre di tutti noi, dona speranza, gioia e amore al mondo intero. Amen.



martedì 31 maggio 2016

Preghiera allo Spirito Santo


Spirito Santo, 
amore del Padre
e del Figlio,
ispirami sempre
ciò che devo pensare,
ciò che devo dire
e come devo dirlo;
ciò che devo tacere, 
ciò che devo scrivere,
come devo agire 
e ciò che devo fare.
Per cercare la Tua gloria,
il bene delle anime 
e la mia santificazione.
Gesù, è in Te
tutta la mia fiducia.

(Card. Mercièr)



Inviata da:
Donatella Dambra

La devovozione delle Tre Ave Maria (una chiave del Paradiso)

Preghiera da recitare mattina e sera

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal Maligno in vita e nell'ora della morte,
per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre: Ave Maria
per la Sapienza che ti ha concesso il Divin Figlio: Ave Maria
per l'Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo: Ave Maria

O Maria, madre mia, preservami in questa giornata (in questa notte) dal peccato mortale.




Dice Gesù (Mt 16,26): "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l'anima sua?". L'affare perciò più importante di questa vita è la salvezza eterna. Volete salvarvi? Siate devoti della Vergine Santissima, Mediatrice di tutte le grazie, recitando ogni giorno Tre Ave Maria.
Santa Matilde Hackeborn, monaca benedettina (nata in Germania da nobile famiglia nel 1241 e lì morta nel 1299), pensando alla sua morte pregava la SS. Vergine di assisterla nel momento estremo. Consolantissima fu la risposta della Madre di Dio:
"Sì, farò quello che tu mi domandi, figlia mia, però ti chiedo di recitare ogni giorno Tre Ave Maria: la prima per ringraziare l'Eterno Padre per avermi resa onnipotente in Cielo e in terra; la seconda per onorare il Figlio di Dio per avermi dato tale scienza e sapienza da sorpassare quella di tutti i Santi e di tutti gli Angeli; la terza per onorare lo Spirito Santo per avermi fatta, dopo Dio, la più misericordiosa".
La devozione delle “Tre Ave Maria” è stata approvata dai Papi, raccomandata da Santa Geltrude (monaca anche lei sorella di Santa Matilde) e molto propagata da tanti Santi, come S. Alfonso M. De Liguori, San Giovanni Bosco, San Leonardo da Porto Maurizio e da San Pio da Pietrelcina.

Propagate questa devozione perché
"CHI SALVA UN'ANIMA, HA ASSICURATO LA PROPRIA"
(Sant'Agostino)

"NULLA È PIÙ INUTILE DI UN CRISTIANO CHE NON SI ADOPERA A SALVARE GLI ALTRI"
(San Crisostomo)


APPROFONDIMENTI
La speciale promessa della Madonna vale per tutti, eccetto per coloro che le recitano con malizia, con l'intenzione di proseguire più tranquillamente a peccare. Qualcuno potrebbe obiettare che ci sia grande sproporzione nell'ottenere la salvezza eterna con la semplice recita giornaliera di Tre Ave Maria. Ebbene, al Congresso Mariano di Einsiedeln in Svizzera, P. Giambattista de Blois rispondeva così: "Se questo mezzo vi sembrerà sproporzionato, dovete prendervela con Dio stesso che ha concesso alla Vergine tale potere. Dio è padrone assoluto dei suoi doni. E la Vergine SS. ma, nella potenza d'intercessione risponde con generosità proporzionata al suo immenso amore di Madre".
L'elemento specifico di questa devozione è l'intenzione di onorare la SS. Trinità per aver reso la Vergine partecipe della sua potenza, sapienza e amore.
Questa intenzione, però, non esclude altre buone e sante intenzioni. La prova dei fatti convince che questa devozione è di grande efficacia per ottenere grazie temporali e spirituali. Un missionario, fra' Fedele, scriveva: "I felici risultati della pratica delle Tre Ave Maria sono così evidenti e innumerevoli che non è possibile registrarli tutti: guarigioni, conversioni, lume nella scelta del proprio stato, vocazioni, fedeltà alla vocazione, vittoria sulle passioni, rassegnazione nella sofferenza, difficoltà insormontabili superate...".

Alla fine del secolo scorso e nei primi due decenni dell'attuale, la devozione delle Tre Ave Maria si diffuse rapidamente in vari paesi del mondo per lo zelo di un cappuccino francese, P. Giovanni Battista di Blois, coadiuvato dai missionari.
Essa diventò una pratica universale quando Leone XIII concesse indulgenze e prescrisse che il Celebrante recitasse con il popolo le Tre Ave Maria dopo la S. Messa. Questa prescrizione durò fino al Concilio Vaticano II.
Durante la persecuzione religiosa nel Messico Pio X in una udienza a un gruppo di Messicani disse: "La devozione delle Tre Ave Maria salverà il Messico".
Papa Giovanni XXIII e Paolo VI impartirono una benedizione speciale a quanti la propagano. Diedero impulso alla diffusione numerosi Cardinali e Vescovi.
Molti Santi ne furono propagatori. Sant' Alfonso Maria de' Liquori, come predicatore, confessore e scrittore, non cessò d'inculcare la bella pratica. Voleva che tutti l'adottassero: Preti e religiosi, peccatori e anime buone, bambini, adulti e vecchi. Tutti i Santi e beati redentoristi, fra i quali S. Gerardo Maiella, ne ereditarono lo zelo.
S. Giovanni Bosco la raccomandava vivamente ai suoi giovani. Anche il beato Pio da Pietrelcina ne fu zelante propagatore. S. Giovanni B. de Rossi, che ogni giorno dedicava fino a dieci, dodici ore al ministero delle confessioni, attribuiva alla recita quotidiana delle Tre Ave Maria la conversione di peccatori ostinati.
Chi recita ogni giorno l'Angelus e il S. Rosario non ritenga un sovrappiù questa devozione. Consideri che con l'Angelus onoriamo il mistero dell'Incarnazione; con il S. Rosario meditiamo i misteri della vita del Salvatore e di Maria; con la recita delle Tre Ave Maria onoriamo la SS. Trinità per i tre privilegi concessi alla Vergine: potenza, sapienza e amore.
Chi ama la Mamma Celeste non esiti ad aiutarla a salvare le anime per mezzo di questa pratica facile e breve, ma tanto efficace.
Possono diffonderla tutti: sacerdoti e religiosi, predicatori, madri di famiglia, educatori ecc...
Non è un mezzo di salvezza presuntuoso o superstizioso, ma l’autorità della Chiesa e dei santi insegna che la salvezza è nella costanza del proposito (cosa non tanto facile come può sembrare, questo ossequio alla Vergine SS. recitato ogni giorno, a qualunque costo, ottiene misericordia e salvezza.
Anche tu sii fedele ogni giorno, diffondi la recita a chi desideri maggiormente che si salvi, ricorda che la perseveranza nel bene ed una buona morte sono grazie che si chiedono, in ginocchio, ogni giorno come tutte le grazie che ti stanno a cuore.
(Da: Una chiave del Paradiso, G. Pasquali).
Inviata da:
Diego Passaniti,
Ivan_m1976
Fonti:
www.preghiereagesuemaria.it,
Una chiave del Paradiso, G. Pasquali,
Associazione "Volontari Seminatori della Carità"