Mentre una giovane donna cerca nel suo costoso borsone, un vecchio citofonino, ricordo dei bei tempi andati, incrocia le braccia e con sguardo assente, aspetta.
Non sembra preoccupata una fidanzata che cerca in ogni modo distrarsi, triciando l'aria con il naso, per trovare uno sguardo che le eviti di fare il punto, su che sorte avranno quei dadi che stanno lanciando contro le prestazioni sessuali del suo scheletrico compagno.
Una cinquantina rompe il ghiaccio con un sibilante cinguettio, tutta concentrata a sparare ad un disco volante, mentre la stanza si riempie ed il mormorio aumenta.
E un'altra, dalla veste bianca ma lisa, chiama una settantenne, distinta dall'escrescenza carnosa del suo ventre, quindi dal vestiario nero ma, tempestato di sbrillettature e, al contempo come da prassi in questa era, dalla chioma tinta.
Al centro, cercando di occupare meno spazio, si defila, un uomo dalle fattezze baltiche in sgradevole tenuta ginnica, che non manca di bracciale e orologio 18 carati.
Lui, impegnato quanto all'apparenza stressato, ricerca un'indistinto missaggio di solennità e compatimento, bisbigliando, poi non tanto, la propria analisi.
E mentre la tinta, socializza con un'altra occhialuta sessantina che annoiata, sembra palesare al mondo quanto la propria esistenza sia solo lo scherzetto di un demonio, sentendo nominare il frutto del suo grembo, le s'accende l'animo per la gioia attraverso l'ausilio di un sorriso arrugginito.
Un'altro poi, gustando nel suo inconscio come il corpo filiforme e le sporgenze giuste di una giovane, possano risvegliare una virilità quasi assopita, ma che ora, stenta a trattenere, socchiude dolcemente la porta dietro di se.
Posted via Blogaway
Nessun commento:
Posta un commento