Inetti di professione

Post più popolari

giovedì 25 giugno 2015

Meditazione personale Vangelo odierno


Mt 7, 21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Sicuramente dobbiamo ricordare che é importante farsi accompagnare dalla preghiera durante l'arco della giornata. Ma la vera fede, la si mostra con le opere. Quindi esercitiamoci nella carità, mettendo in pratica ciò che professiamo.
"L'Amico di Dio" è chi infatti come Abramo, che volendo sacrificare il proprio unico figlio al Signore si guadagnò questo appellativo e non chi come Giuda, segue il Maestro e lo ascolta, ma la sua mano gronda di sangue innocente.
"Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso" (De 15,7).
Che la Santa Vergine possa intercedere per noi presso suo Figlio per farci questo inestimabile dono di grazia che é la carità.



sabato 13 giugno 2015

La casa di Dio


La casa di Gesù é nel cuore di chi spera in Lui. Perciò dice "Andate e battezzate tutti i popoli" e ci manda ad ammonire i fratelli sulla loro condotta perversa. Perché per chi spera Lui e lo teme, quando il Signore verrà con i suoi trofei nella gloria, verranno messi a capo della terra.
Dobbiamo quindi, convertirci ogni giorno e rimproverare noi stessi.
Perché dare al Figlio dell'Uomo un giaciglio per Lui, che non ha dove posare il capo, é cosa più che giusta. E nel cuore di tutti c'é un posto.
Che la Madre di Dio ci assista sempre.


Posted via Blogaway


mercoledì 3 giugno 2015

Discorso sulla carità

Dai “Discorsi” di san Fulgenzio di Ruspe, vescovo

Ricordiamo, fratelli, le parole del Signore: <Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano> (Lc 6,27). Ecco, il Signore ci ordina di estendere la nostra carità perfino ai nemici e di aprire il nostro cuore di cristiani anche a coloro che vi perseguitano.

Quelli, infatti, che ameranno i loro nemici e faranno del bene a coloro che li odiano, saranno figli di Dio. Ciò che poi riceveranno questi figli di Dio, ce lo dice l’Apostolo: <Lo Spirito stesso attesta al nostro spirité che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo> (Rm 8,16-17).

Per possedere l’eredità del Padre è indispensabile che siate larghi della vostra carità, non solo con gli amici, ma anche coi nemici. Non rifiutate a nessuno la carità che è un bene comune, non terreno ma celeste, elargito indistintamente a tutti gli uomini. Esercitatela tutti, e per farlo più pienamente, estendetela sia ai buoni che ai cattivi. La carità è un dono di Dio. L’avidità invece è un laccio del diavolo; e non solo un laccio, ma anche una spada, perché dopo aver catturato, uccide. La carità è la radice di tutti i beni, <l’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali> (1Tm 6,10).

L’avidità si tormenta continuamente perché non è mai sazia di quello che riesce ad avere. La carità invece è sempre lieta, perché più ha, più dà. E mentre l’avaro più accumula e più impoverisce, chi è generoso, più dà e più si sente ricco. L’avidità cerca sempre di vendicare i torti ricevuti e si agita; la gioia del perdono distende la carità nella pace.