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martedì 31 maggio 2016

Preghiera allo Spirito Santo


Spirito Santo, 
amore del Padre
e del Figlio,
ispirami sempre
ciò che devo pensare,
ciò che devo dire
e come devo dirlo;
ciò che devo tacere, 
ciò che devo scrivere,
come devo agire 
e ciò che devo fare.
Per cercare la Tua gloria,
il bene delle anime 
e la mia santificazione.
Gesù, è in Te
tutta la mia fiducia.

(Card. Mercièr)



Inviata da:
Donatella Dambra

La devovozione delle Tre Ave Maria (una chiave del Paradiso)

Preghiera da recitare mattina e sera

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal Maligno in vita e nell'ora della morte,
per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre: Ave Maria
per la Sapienza che ti ha concesso il Divin Figlio: Ave Maria
per l'Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo: Ave Maria

O Maria, madre mia, preservami in questa giornata (in questa notte) dal peccato mortale.




Dice Gesù (Mt 16,26): "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l'anima sua?". L'affare perciò più importante di questa vita è la salvezza eterna. Volete salvarvi? Siate devoti della Vergine Santissima, Mediatrice di tutte le grazie, recitando ogni giorno Tre Ave Maria.
Santa Matilde Hackeborn, monaca benedettina (nata in Germania da nobile famiglia nel 1241 e lì morta nel 1299), pensando alla sua morte pregava la SS. Vergine di assisterla nel momento estremo. Consolantissima fu la risposta della Madre di Dio:
"Sì, farò quello che tu mi domandi, figlia mia, però ti chiedo di recitare ogni giorno Tre Ave Maria: la prima per ringraziare l'Eterno Padre per avermi resa onnipotente in Cielo e in terra; la seconda per onorare il Figlio di Dio per avermi dato tale scienza e sapienza da sorpassare quella di tutti i Santi e di tutti gli Angeli; la terza per onorare lo Spirito Santo per avermi fatta, dopo Dio, la più misericordiosa".
La devozione delle “Tre Ave Maria” è stata approvata dai Papi, raccomandata da Santa Geltrude (monaca anche lei sorella di Santa Matilde) e molto propagata da tanti Santi, come S. Alfonso M. De Liguori, San Giovanni Bosco, San Leonardo da Porto Maurizio e da San Pio da Pietrelcina.

Propagate questa devozione perché
"CHI SALVA UN'ANIMA, HA ASSICURATO LA PROPRIA"
(Sant'Agostino)

"NULLA È PIÙ INUTILE DI UN CRISTIANO CHE NON SI ADOPERA A SALVARE GLI ALTRI"
(San Crisostomo)


APPROFONDIMENTI
La speciale promessa della Madonna vale per tutti, eccetto per coloro che le recitano con malizia, con l'intenzione di proseguire più tranquillamente a peccare. Qualcuno potrebbe obiettare che ci sia grande sproporzione nell'ottenere la salvezza eterna con la semplice recita giornaliera di Tre Ave Maria. Ebbene, al Congresso Mariano di Einsiedeln in Svizzera, P. Giambattista de Blois rispondeva così: "Se questo mezzo vi sembrerà sproporzionato, dovete prendervela con Dio stesso che ha concesso alla Vergine tale potere. Dio è padrone assoluto dei suoi doni. E la Vergine SS. ma, nella potenza d'intercessione risponde con generosità proporzionata al suo immenso amore di Madre".
L'elemento specifico di questa devozione è l'intenzione di onorare la SS. Trinità per aver reso la Vergine partecipe della sua potenza, sapienza e amore.
Questa intenzione, però, non esclude altre buone e sante intenzioni. La prova dei fatti convince che questa devozione è di grande efficacia per ottenere grazie temporali e spirituali. Un missionario, fra' Fedele, scriveva: "I felici risultati della pratica delle Tre Ave Maria sono così evidenti e innumerevoli che non è possibile registrarli tutti: guarigioni, conversioni, lume nella scelta del proprio stato, vocazioni, fedeltà alla vocazione, vittoria sulle passioni, rassegnazione nella sofferenza, difficoltà insormontabili superate...".

Alla fine del secolo scorso e nei primi due decenni dell'attuale, la devozione delle Tre Ave Maria si diffuse rapidamente in vari paesi del mondo per lo zelo di un cappuccino francese, P. Giovanni Battista di Blois, coadiuvato dai missionari.
Essa diventò una pratica universale quando Leone XIII concesse indulgenze e prescrisse che il Celebrante recitasse con il popolo le Tre Ave Maria dopo la S. Messa. Questa prescrizione durò fino al Concilio Vaticano II.
Durante la persecuzione religiosa nel Messico Pio X in una udienza a un gruppo di Messicani disse: "La devozione delle Tre Ave Maria salverà il Messico".
Papa Giovanni XXIII e Paolo VI impartirono una benedizione speciale a quanti la propagano. Diedero impulso alla diffusione numerosi Cardinali e Vescovi.
Molti Santi ne furono propagatori. Sant' Alfonso Maria de' Liquori, come predicatore, confessore e scrittore, non cessò d'inculcare la bella pratica. Voleva che tutti l'adottassero: Preti e religiosi, peccatori e anime buone, bambini, adulti e vecchi. Tutti i Santi e beati redentoristi, fra i quali S. Gerardo Maiella, ne ereditarono lo zelo.
S. Giovanni Bosco la raccomandava vivamente ai suoi giovani. Anche il beato Pio da Pietrelcina ne fu zelante propagatore. S. Giovanni B. de Rossi, che ogni giorno dedicava fino a dieci, dodici ore al ministero delle confessioni, attribuiva alla recita quotidiana delle Tre Ave Maria la conversione di peccatori ostinati.
Chi recita ogni giorno l'Angelus e il S. Rosario non ritenga un sovrappiù questa devozione. Consideri che con l'Angelus onoriamo il mistero dell'Incarnazione; con il S. Rosario meditiamo i misteri della vita del Salvatore e di Maria; con la recita delle Tre Ave Maria onoriamo la SS. Trinità per i tre privilegi concessi alla Vergine: potenza, sapienza e amore.
Chi ama la Mamma Celeste non esiti ad aiutarla a salvare le anime per mezzo di questa pratica facile e breve, ma tanto efficace.
Possono diffonderla tutti: sacerdoti e religiosi, predicatori, madri di famiglia, educatori ecc...
Non è un mezzo di salvezza presuntuoso o superstizioso, ma l’autorità della Chiesa e dei santi insegna che la salvezza è nella costanza del proposito (cosa non tanto facile come può sembrare, questo ossequio alla Vergine SS. recitato ogni giorno, a qualunque costo, ottiene misericordia e salvezza.
Anche tu sii fedele ogni giorno, diffondi la recita a chi desideri maggiormente che si salvi, ricorda che la perseveranza nel bene ed una buona morte sono grazie che si chiedono, in ginocchio, ogni giorno come tutte le grazie che ti stanno a cuore.
(Da: Una chiave del Paradiso, G. Pasquali).
Inviata da:
Diego Passaniti,
Ivan_m1976
Fonti:
www.preghiereagesuemaria.it,
Una chiave del Paradiso, G. Pasquali,
Associazione "Volontari Seminatori della Carità"

L'amore a Gesù



1. Noi sentiamo dentro il nostro cuore un bisogno irresistibile: il bisogno di amare. Ci dovrebbe quindi risultare facile amare Gesù, il più meraviglioso degli uomini, l'unico uomo che è anche Dio. Noi amiamo volentieri un'automobile, un orologio, un quadro, perché sono belli. Che cosa sono tutte queste cose di fronte al Signore? Eppure lo amiamo tanto poco, o solo nei momenti di bisogno.
2. Noi non amiamo, o amiamo poco Gesù, ma lui sicuramente ci ama. Ci ama tanto, che fin dalla nascita ha pensato unicamente alla nostra salvezza. Per noi ha rinunciato a rimanere solo Dio, per noi si è fatto debole bambino, per noi ha svolto la sua missione di salvezza tra mille difficoltà e incomprensioni, per noi ha sopportato insulti e flagelli, per noi ha versato il suo sangue, per noi è morto. È difficile immaginare cosa un uomo possa fare di più per gli altri.
3. Eppure a lui tutto questo è sembrato poco. In più ci ha voluto lasciare il sacramento del suo corpo in cibo e del suo sangue in bevanda. Noi ci commuoviamo davanti a un bambino che ci sorride, perfino davanti a un cagnolino che ci scodinzola attorno. E non sappiamo corrispondere all'amore infinito di Dio. Non dobbiamo avere paura, o vergognarci di mostrargli il nostro affetto. Egli se l'aspetta, ce lo chiede. Egli è pronto ad accogliere il nostro amore, anche se in passato l'abbiamo offeso. Se abbiamo un po' di sensibilità, non possiamo rimanere indifferenti davanti alla tenerezza di Gesù.
Gesù è l'amore degno del nostro cuore, l'amore capace di appagare ogni nostra aspirazione e di darci la felicità. Gesù è la via da seguire, per non smarrire la strada della salvezza; solo Gesù è la verità; solo Gesù è la vita.
Amiamo Gesù. Ne ha diritto perché è nostro Dio, nostro Redentore, nostro amico fedele. Nessuno ci ha mai voluto bene quanto lui.
Amiamo Gesù con un amore vero, fuggendo il male, praticando i suoi insegnamenti, imitando i suoi esempi, senza vergognarci mai del suo Vangelo e della sua Chiesa.
Amiamo Gesù, e la nostra vita scorrerà serena, la nostra morte sarà dolce, la nostra eternità sarà felice.
Questo è anche l'invito della Madonna, in questo ultimo giorno del mese di maggio a lei dedicato. Durante questi giorni Maria ha parlato al nostro cuore, l'ha scosso con la meditazione delle verità eterne, perché ci diamo tutti al Signore. È proprio questo lo scopo della devozione mariana: di portarci a Gesù, di riposare sul suo cuore, per ottenere pace, forza e amore, così da vivere cristianamente, in attesa del paradiso.
Ascoltiamo gli inviti affettuosi della nostra Madre celeste, accontentiamo il desiderio del suo cuore materno: andiamo a Gesù, chiediamogli perdono dell'indifferenza passata e promettiamogli la nostra fedeltà.
Chiediamo a Maria che ci aiuti, ci incoraggi, ci assista, perché noi non ci allontaniamo mai più da Gesù e da lei. Dobbiamo essere capaci di chiudere il mese di maggio con questo proposito e con questa preghiera. Avremo la benedizione del Signore e di Maria, adesso, nell'ora della nostra morte e per sempre.

Inviato da:
Michela Silipigni

domenica 22 maggio 2016

Segreto della gioia quotidiana


Avere:
l'Eucarestia come centro,
il Vangelo come guida,
la Chiesa come Madre,
i poveri e gli ultimi come fratelli.